sabato 31 dicembre 2016

Step 25: The end

Il Blu fiordaliso, o fiore di granturco [Step 1] prende il nome dall'omonimo fiore ormai scomparso in natura a causa dei pesticidi.

Il Fiordaliso era un fiore semplice senza profumo che cresceva nei campi accanto ai papaveri.
Il blu caratteristico del fiordaliso abbinato al rosso dei papaveri costituisce un abbinamento originale e che ha ispirato pittori [Step 18] oltre che la saggezza popolare nei modi di dire [Step 8] e nelle tradizioni [Step 23].
Senza la pretesa di essere completo ed esaustivo, questo blog vuole essere un percorso di conoscenza attraverso situazioni ed occasioni attinenti a questo colore partendo dal codice identificativo del colore stesso [Step 3] passando per l' abbecedario [Step 9] e la sua nuvola [Step 24].
Durante questi mesi ho percorso passato e presente, molte volte ho dovuto far riferimento alla tonalità vicina cioè il blu, per completare il percorso.

Attraverso il blu si può spaziare dalla cultura Egizia [Step 4] ai tempi di Dante [Step 11] perché questo colore era usato per rappresentare le divinità.
Questa consuetudine è stata poi ripresa da altre culture per la realizzazione di edifici religiosi [Step 22] costruiti per il culto del "divino".
Inoltre si deve a questa circostanza la scelta del blu nel proprio stemma da parte di famiglie di potere nei secoli passati ed il fatto che tale colore sia rimasto nello stendardo di alcuni paesi [Step 10].

Anche nel design i moderni architetti si sono ispirati al blu dando vita ad oggetti appartenenti alla quotidianità ai quali il blu [Step 16] ha donato luce propria rendendoli unici - quasi divini - per forma e sfumature policrome.
Inoltre un colore può suscitare ricordi ed emozioni [Step 19] e costituire il bagaglio per girare il mondo [Step 2] o condividere la passione per un fumetto [Step 13].
Volendo fare una similitudine tra divinità e divismo ho scoperto che il blu fiordaliso è molto apprezzato dagli stilisti moderni [Step 20] specialmente da Renato Balestra [Step 21] che ne ha fatto un simbolo identificativo del proprio nome, “Be Blu, Be Balestra”.
Anche il mondo del cinema [Step 7] e della pubblicità [Step 15] utilizzano tale colore per rappresentare e creare atmosfere - quali paura nelle tonalità più scure - oppure rassicurazione nelle tonalità più chiare.
Infatti a differenza del nero il blu - anche quando è scuro profondo - lascia inconsciamente una via alla speranza di cambiamento e non è mai così assoluto come il nero.

L'evoluzione dell' uomo è da sempre caratterizzata da sperimentazione ed osservazione degli avvenimento apparentemente casuali.
Citando Vincent Van Gogh, “non c’è blu senza il giallo e senza l’arancione”, ed è così che involontariamente i fisici si sono riferiti per descrivere la causa del blu nel cielo [Step 6]. Siamo pur sempre ingegneri e convogliando gli sforzi della mente per capire il significato di quello che ci circonda, cerchiamo le risposte nei fondamenti della tecnica e della chimica [Step 14].
E poiché l'evoluzione non si può arrestare nuovi brevetti [Step 17] contribuiranno al miglioramento della vita stessa.
Data la complessità dell'animo umano la scienza non basta per “sopravvivere”, quindi perché non iniziare a imparare una nuova ricetta [Step 12] cantando magari una canzone [Step 5]?

Alla fine si può affermare che se il fiore non cresce più spontaneamente, il colore da cui prende il nome resiste all'oblio come a ricordare al mondo l'esistenza del fiore stesso.

mercoledì 28 dicembre 2016

martedì 27 dicembre 2016

Step 23: un "colore" selvaggio


L'occhio di Allah raffigurato al centro della mano di Fatima è detto l’occhio di Mashallah ed è un amuleto contro il malocchio che serve a invocare la protezione di Dio e a proteggere dalle malattie. In Marocco si mette in casa proprio per allontanare le negatività. Nazar Boncuk in Turco, oppure chiamato in Italiano come "Occhio di Allah", è un oggetto molto tradizionale in Turchia; e' una perla di vetro blu utilizzata come talismano per proteggersi dal malocchio.
Tradizionalmente, le perle di Nazar sono fatte di vetro blu, con cerchi bianco, giallo, e poi blu di nuovo nel centro. Solitamente, le perle contro il malocchio hanno la forma di un occhio umano, poiché secondo la tradizione e' la finestra che si apre verso il mondo e l'occhio e' considerato come il primo punto di partenza dei pensieri buoni o cattivi. E' per questo che per proteggersi dagli sguardi cattivi o dal malocchio, si sono usate delle pietre di colore blu che, secondo la credenza popolare, hanno un potere di assorbire questi sguardi negativi.

 

Step 22: Architettura


La Moschea del Sultano Ahmet è conosciuta come Moschea Blu per le sue meravigliose maioliche di Iznik che rivestono le pareti interne: oltre 21.000 piastrelle in ceramica dalle diverse tonalità di azzurri e blu ricoprono l’interno della moschea trasformandola in una vera e propria opera d’arte.

La sacralità e bellezza della moschea è accentuata dalle decine di lampade che scendono dall’alto a formare cerchi di luce particolarmente suggestivi.

Con i suoi imponenti minareti e la forma aggraziata, la moschea venne realizzata dal sultano esattamente di fronte ad Aya Sofia per competere in bellezza e grandiosità con l’opera di Giustiniano.




Per quanto riguarda la presenza del blu nelle riviste di architettura ho trovato questo interessante articolo http://and-architettura.it/2009/10/17/quasi-architettura-jean-nouvel-sala-concerti-a-copenhagen/ riguardante il "volume blu".

lunedì 26 dicembre 2016

Step 21: I personaggi

Il personaggio che più rappresenta questo colore è senza dubbio Renato Balestra, infatti come Armani ha il suo greige, Biagiotti il bianco, Valentino il rosso, Balestra ha il suo blu fiordaliso. http://www.renatobalestra.it/be-blue-be-balestra-ii/

Nè è un esempio questo abito diventato simbolo della collezione Haute Couture Primavera/Estate 2013.

Renato Balestra nasce a Trieste, in una famiglia di architetti e ingegneri. Avviato agli studi di ingegneria civile, fin dall'infanzia ha però coltivato la pittura e la musica dedicando al pianoforte diverse ore della giornata.
Fino all'ultimo anno di frequentazione della facoltà di ingegneria non si era mai occupato di moda e soltanto una scommessa tra amici lo portò a disegnare un modello; il disegno fu così apprezzato che spedito, a sua insaputa, a Milano e ricevette il sorprendente invito a collaborare ad una collezione di Alta Moda.
L'atelier Balestra produce una trentina di linee che vanno da differenti collezioni ready to wear alla Moda-uomo e agli accessori, ottenendo notevoli successi ed annoverando tra i propri clienti importanti personaggi internazionali: Renato Balestra ha disegnato modelli per regine, first ladies, principesse saudite, imprenditori e note attrici.
A Pechino è stato insignito del titolo di Professore onorario dell'Accademia della Moda. Ha disegnato anche i costumi per varie opere, ed ha collaborato con il teatro dell'opera di Belgrado realizzando i costumi de La Cenerentola di Rossini e con il teatro Verdi di Trieste creando costumi per Il cavaliere della rosa di Strauss.


https://it.wikipedia.org/wiki/Renato_Balestra
http://www.scenariomag.it/blublubalestra-is-blu/


domenica 25 dicembre 2016

Step 20: la moda

Il 2013 è stato l'anno del blu fiordaliso e questo colore ha spopolato sulle passerelle della moda.
Lo stilista Cavalli ha incentrato tutta la sfilata nelle gradazioni di blu fiordaliso.





Il blu fiordaliso viene apprezzato anche per gli accessori, infatti Burberry: https://it.burberry.com/sciarpa-grande-in-cashmere-classico-con-motivo-check-p40310531

sabato 10 dicembre 2016

Step 19: Anatomia di un colore

Come è possibile scomporre un colore?  La cromàtica è quella scienza che se ne occupa.

Preferisco approfondire la sensazione "fisiologica" che un colore evoca e concentrarmi
sull'intensità delle emozioni che da esso sprigionano.

Il blu fiordaliso si può ritrovare in molti oggetti della nostra vita quotidiana, ma ciò che
affascina la mia immaginazione è l'associazione di questo colore ai lapislazzuli.
E quindi materializzando il "colore", perchè non scomporre una di queste pietre preziose?

Il significato della parola “lapislazzuli” risale alla parola persiana “lazur”, che vuol dire “pietra blu”.

Si tratta di pietre molto lucide e belle da vedere, ma possono assumere colori diversi a seconda delle tracce presenti al suo interno.
Normalmente si trova nella variante blu e contiene inclusioni di calcite bianca e pirite dorata.


Il lapislazzuli aiuta a sviluppare profondità di fede e grande convinzione, aumenta la fiducia in se stessi e la comprensione della propria spiritualità, facendo protendere verso la decisione più giusta. Da questo deriva quella che viene definita “illuminazione”, ossia una comprensione istantanea e sorprendente del proprio cammino spirituale.